Dr. Alfio Spina - Neurochirurgo Milano - Neurochirurgo Catania
  • Home
  • Aree D'Interesse
    • Patologia Vascolare >
      • Aneurismi
      • Angiomi Cavernosi
    • Patologia Tumorale >
      • Gliomi
      • Meningiomi
      • Metastasi Cerebrali
      • Neurinoma
    • Idrocefalo Normoteso
    • Patologia Vertebrale
    • Dolore Cranio Facciale
    • Radiochirurgia Gamma Knife
    • Sindrome di Chiari
  • Attività Scientifica
  • Blog
  • Contattami
    • Visita Online
    • Attività Ambulatoriale

Idrocefalo Normoteso

11/1/2020

 
Cosa è l’idrocefalo normoteso, come si manifesta e come si cura?

Il liquido cefalo-rachidiano rappresenta un film che riveste i cervello, il midollo spinale ed i nervi, che ha funzioni protettive e metaboliche. Questo viene prodotto all’interno dei ventricoli cerebrali, circola all’interno dello spazio subaracnoideo e viene quindi riassorbito quotidianamente. Quando il processo di riassorbimento viene meno, tende quindi a da accumularsi all’interno del sistema.

Particolarmente nell’idrocefalo normoteso, questo processo avviene in maniera lenta e progressiva e quindi non si assiste ad un aumento repentino dei valori di pressione intracranica. Questa patologia si manifesta tipicamente nell’anziano.
La sintomatologia è caratterizzata da:
  • Disturbi della marcia: andatura lenta con base allargata ed instabilità
  • Incontinenza urinaria: difficoltà a trattenere le urine o perdite incontrollate
  • Demenza: disturbi della memoria e raramente fenomeni neurocognitivi maggiori come il delirio.

Questi sintomi sono però associati a molte altre patologie tipiche dell’anziano come la demenza di Alzheimer, le sindromi parkinsoniane e le demenza su base vascolare e legata all’età. A differenza però di queste sindromi, nell’idrocefalo normoteso, la sintomatologia se trattata adeguatamente ed in maniera tempestiva può regredire in maniera significativa.

La diagnosi prevede un esame neuroradiologico, preferibilmente la RM encefalo, che dimostri un accumulo di liquido all’interno dei sistema ventricolare cerebrale. Tale informazione va poi correlata da una valutazione neurochirurgica in cui la raccolta anamnestica e l’esame neurologico possono porre in essere la diagnosi di idrocefalo normoteso.
​

La diagnosi viene poi di solito confermata da una puntura lombare con sottrazione di liquido cefalo-rachidiano. Nel caso in cui tale procedura provoca nelle ore successiva un miglioramento dei sintomi, il paziente può essere candidabile ad un intervento chirurgico.

Il trattamento chirurgico dell’idrocefalo normoteso prevede la creazione di una sorta di drenaggio supplementare del liquido cefalo-rachidiano in eccesso, tramite il posizionamento di un tubicino di plastica all’interno dei ventricoli cerebrali e poi passando sotto la pelle, si fa drenare il liquido all’interno dell’addome, cioè uno shunt ventricolo-peritoneale. Grazie poi anche alla presenza di una valvola elettromagnetica, è possibile far variare nel tempo la quantità di liquido drenato.

L’intervento chirurgico è in grado di far migliorare in maniera significativa la sintomatologia lamentata dal paziente, se questo correttamente inquadrato e selezionato. È quindi di primaria importanza la diagnosi precoce e la corretta selezione del paziente, al fine di assicuragli la migliora qualità di vita futura.



Comments are closed.
Site powered by Weebly. Managed by SiteGround
  • Home
  • Aree D'Interesse
    • Patologia Vascolare >
      • Aneurismi
      • Angiomi Cavernosi
    • Patologia Tumorale >
      • Gliomi
      • Meningiomi
      • Metastasi Cerebrali
      • Neurinoma
    • Idrocefalo Normoteso
    • Patologia Vertebrale
    • Dolore Cranio Facciale
    • Radiochirurgia Gamma Knife
    • Sindrome di Chiari
  • Attività Scientifica
  • Blog
  • Contattami
    • Visita Online
    • Attività Ambulatoriale