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I gliomi ad alto grado di malignità.

10/14/2021

 
I tumori cerebrali primitivi con alto grado di malignità, vengono definiti gliomi, dalle cellule gliali da cui hanno origine. Tali neoplasie derivano principalmente da una serie di cellule staminali mutate (le cosiddette “cancer stem cells”). Non sono ad oggi riconosciute cause riconducibili alla genesi dei gliomi ad alto grado di malignità.

Questi tumori vengono definiti ad alto grado, sulla base della classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO): i gliomi ad alto grado di malignità rappresentano i gradi III° e IV° di questa classificazioni.

Rispetto a quelli di grado inferiore, i gliomi ad alto grado di malignità hanno caratteristiche più aggressive sia in termini di crescita che come prognosi.

Il trattamento dei gliomi ad alto grado prevede, oltre al ruolo dell’intervento chirurgico effettuato dal neurochirurgo, un approccio multidisciplinare da parte di figure come l’oncologo, il radioterapista, al fine di pianificare la strategia di trattamento migliore sulle caratteristiche del paziente e della lesione.

La diagnosi istologica e molecolare è fondamentale per programmare le terapie che seguono di solito ad un intervento chirurgico, come la radioterapia e chemioterapia concomitante, la radioterapia o la chemioterapia in maniera esclusiva.

Lo scopo della chirurgia nei gliomi ad alto grado è quello di rimuovere la quota maggiore di tumore preservando le funzioni neurologiche del paziente (la cosiddetta “maximal safe resection”). Ciò ha lo scopo di rendere possibile poi i passaggi terapeutici successivi come sopra descritto.

A tale fine, l’approccio chirurgico moderno dei gliomi ad alto grado si avvale dell’aiuto della tecnologia. Si utilizza routinariamente la neuronavigazione anche in maniera avanzata, con studi funzionali circa le aree eloquenti del cervello da evitare durante l’intervento. Un’altra tecnica radiologica è rappresentata dall’ecografia intraoperatoria, in grado di fornire informazioni in tempo reale e senza esposizione radiologica sulla lesione e il suo stato di resezione.
Oltre a tali metodiche radiologiche, si possono utilizzare tecniche di stimolazione e monitoraggio neurofisiologico anche a paziente sveglio (awake surgery).

In ultimo, l’utilizzo di sostanze in grado di facilitare la visualizzazione intraoperatoria del glioma, come la fluorescina, permettono di aumentare il grado di resezione del tumore.
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Queste metodiche vengono combinate tra di loro al fine di aumentare il profilo di sicurezza dell’intervento neurochirurgico consentendo una resezione il più massimale possibile del glioma ad alto grado.
neurologica, associata alla valutazione degli studi eseguiti, sono essenziali per la definizione di un percorso-diagnostico terapeutico il più efficace possibile.

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